Ravvedimento spesometro: di cosa si tratta, come funziona e ultime novità

ravvedimento spesometro

I soggetti passivi IVA sono obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le operazioni documentate da fatture, bollette doganali e note di variazione IVA; chi non invia questa comunicazione (o la invia errata) ha la possibilità di ricorrere allo strumento del ravvedimento spesometro, che gli permette di sanare la sua posizione evitando di pagare le sanzioni piene. Vediamo meglio di cosa si tratta e come funziona.

Cos’è e come funziona il ravvedimento spesometro

Con il termine spesometro si indica l’invio dei dati delle fatture registrate (sia emesse che ricevute) delle bollette doganali e dei dati delle relative variazioni che i soggetti passivi dell’imposta sul valore aggiunto devono trasmettere per via telematica all’Agenzia delle Entrate. I contribuenti obbligati ad inviare lo spesometro (tramite il portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrte oppure tramite altri software gestionali specifici) devono scegliere se trasmettere la comunicazione trimestralmente oppure semestralmente.

Chi non rispetta questo obbligo rischia di andare incontro a sanzioni più o meno pesanti:

  • per l’omessa o errata comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute si subisce una multa pari a 2 euro per ogni fattura, fino ad un massimo di 1.000 euro per ogni trimestre;
  • se entro 15 giorni dalla scadenza ordinaria viene inviata la comunicazione omessa o corretta, la sanzione si riduce alla metà, quindi 1 euro per ogni fattura fino ad un massimo di 500 euro per trimestre.

Con il ravvedimento spesometro è possibile beneficiare di uno sconto delle multe; la riduzione della sanzione varia in base al ritardo con cui si regolarizza la propria posizione:

  • entro 90 giorni si paga 1/9 del minimo della sanzione;
  • entro l’anno successivo si paga 1/8 del minimo della sanzione;
  • entro il secondo anno successivo si paga 1/7 del minimo della sanzione;
  • oltre il secondo anno successivo si paga 1/6 del minimo della sanzione;
  • dopo la constatazione della violazione (ma prima della notifica dell’atto impositivo) si paga 1/5 del minimo della sanzione.

Pagamento delle sanzioni e ultime novità

Per ricorrere al ravvedimento spesometro il contribuente deve inviare la comunicazione che era stata omessa o inviata errata e poi procedere con il pagamento della sanzione ridotta calcolata in base al ritardo di pagamento, utilizzando il modello F24 ed utilizzando il codice tributo 8911. Le recenti misure introdotte in nome della semplificazione hanno di fatto portato all’abolizione dello spesometro per quanto riguarda la comunicazione dei dati relativi alle fatture emesse e ricevute, alle bolle doganali e alle note di variazione perché superato dall’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica e del nuovo esterometro.