Triangolazione comunitaria: cos’è, come funziona, quando si utilizza?

triangolazione comunitaria

Con lo scopo di uniformare le diverse legislazioni europee e soprattutto di evitare le cosiddette frodi carosello, la Direttiva UE del 4/12/2018 ha introdotto le regole sulla triangolazione comunitaria. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta: vediamo cos’è e come funziona questa triangolazione e quando si utilizza.

Cos’è e quando si utilizza la triangolazione comunitaria

Viene definita triangolazione comunitaria quell’operazione di cessione in cui il bene trasferito è gestito da tre soggetti che appartengono ad almeno due stati diversi dell’Unione EUropea: anche se c’è un’unica cessione si realizzano due contratti, il primo fa riferimento all’acquisto del promotore dal fornitore, mentre il secondo fa riferimento alla vendita che il promotore fa al cliente. Il bene in realtà passa direttamente dal fornitore al cliente, con il promotore che di fatto si limita ad ordinare il trasferimento diretto. Riepilogando, i tre soggetti coinvolti nella triangolazione comunitaria sono:

  • il fornitore o soggetto cedente, che è l’operatore che fornisce il bene da trasferire al cliente;
  • il promotore, che acquista li bene dal fornitore e lo vende al cliente, ma ordinando il passaggio del bene stesso direttamente dal fornitore al cliente;
  • il cliente, che acquista il bene dal promotore, ricevendolo però direttamente dal fornitore.

Come funziona il meccanismo

Piccolo esempio: supponiamo che l’operatore francese venda al promotore italiano che a sua volta vende il bene ad cliente spagnolo; le cessioni sono due, però il trasferimento dei beni deve essere imputato solo ad una, che è quella che può beneficiare della non imponibilità IVA prevista per le cessioni intracomunitarie. In questo caso l’intermediario italiano pone in essere un acquisto intracomunitario acquistando dal produttore francese e una cessione intracomunitaria vendendo al cliente spagnolo:

  • il fornitore francese emette una fattura non imponibile, ma deve specificare che la merce è destinata al cliente spagnolo (compilando Intrastat indica la Spagna come destinazione, non l’Italia);
  • il promotore italiano riceve la fattura dl fornitore, la integra senza IVA (compilando Intrastat acquisti inserisce la Francia come codice ISO e nella colonna elativa alla natura della transazione indica A, che fa riferimento alle operazioni triangolari);
  • il promotore italiano emette anche una fattura non imponibile al cliente spagnolo;
  • il cliente spagnolo riceve la fattura dal promtore italiano e la integra con l’IVA spagnola (compila il modello Intrastat indicando come paese la Francia e non l’Italia).

Il promotore italiano ha a disposizione un plafond IVA solo per quanto riguarda la differenza tra l’importo della fattura emessa e quello della fattura che ha ricevuto dal fornitore francese.