Art 67 legge fallimentare: quali sono le sue disposizioni generali? E quelle penali?

art 67

Le società e le aziende che purtroppo sono in passivo da tanti anni, che hanno accumulati debiti e che si ritrovano a non avere liquidità per pagarli, rischiano il fallimento. Per riuscire a gestire al meglio le situazioni di fallimento è stato creato un articolo di legge apposta, l’art.67.

Cosa ci dice questa legge? Ebbene qui ci sono dei presupposti che indicano quando un’azienda deve dichiarare fallimento, come gestire il patrimonio e poi le procedure amministrative o penali.

Il discorso del fallimento è complesso da capire perché poi esso cambia in base alle dimensioni delle aziende stesse. A correre maggiori pericoli, in caso di insolvenza, sono gli imprenditori e le ditte individuali.

Disposizioni legali per fallimento

Le aziende che hanno un capitale iniziale di 300.000 euro, devono obbligatoriamente dichiarare fallimento quando il loro debito totale ammonta o è superiore alle 300.000 euro. Continuando con l’attività e accumulando altri debiti c’è il rischio di arrivare ad essere denunciati perfino per truffa oppure per azione fraudolenta.

Gli imprenditori privati o le ditte individuali possono invece dichiarare fallimento superando i debiti con la somma del capitale iniziale + un 20%. Questo perché, a livello legale, se si accumulano debiti, sarà lui a doverli pagare.

Una società ha un capitale e su quello si potrà calcolare quando è perché si deve dichiarare fallimento. Un imprenditore privato o ditta individuale oltre al capitale personale ha degli averi, case di proprietà o altri introiti, su cui contare.

Tuttavia, mentre la prima, cioè la società, non ha procedure penali e legali sui privati, ma esclusivamente sulla società, si deve dichiarare fallimento non appena si diventa insolventi con i beni della società stessa. Il secondo invece rischia di avere immediatamente delle procedure penali poiché esse sono rivolte al proprietario che è il responsabile della sua azienda.

Problemi penali per il fallimento

Proprio a causa dell’art.67 i fallimenti sono quasi all’ordine del giorno. Spuntano società come spuntano i funghi dopo la pioggia. Tant’è che sempre più fornitori e gli stessi clienti si ritrovano ad avere dei problemi di procedure penali a causa di insolvenza societaria.

Tant’è che si stanno studiano nuove modifiche per avere la sicurezza di una dichiarazione di fallimento reale e non per “truffare” lo Stato.

Oggi abbiamo la possibilità di fare delle denunce e in caso di insolvenza ci sono dei responsabili che finiscono in giudizio con procedure penali.

Come gestirsi in questi casi?

Se vi ritrovate ad essere dei creditori da parte di una società in fallimento è consigliabile rivolgersi ad un avvocato. In caso la società ha dei beni oppure degli introiti non dichiarati, sarete i primi ad essere pagati quando ci sarà la procedura di fallimento. Non potete gestirvi in altra maniera. Dovete ricorrere alla legge.