Chi manda la visita fiscale? Ecco tutto il procedimento!

chi manda la visita fiscale

Quando un dipendente di un’azienda pubblica o privata si assenta da lavoro per motivi di malattia possono scattare gli accertamenti sanitari: un medico fiscale infatti, durante le fasce orarie di reperibilità, può recarsi a casa del dipendente malato per effettuare un controllo, Ma chi manda la visita fiscale? Vediamo come funziona dando un’occhiata all’intero procedimento.

Assenza da lavoro per malattia: chi manda la visita fiscale?

Per capire chi manda la visita fiscale è necessario fare una distinzione tra i lavoratori dipendenti pubblici e i lavoratori dipendenti privati. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, nella maggior parte dei casi la visita fiscale viene mandata dall’Amministrazione di appartenenza, ma ci sono anche i controlli a campione disposte dall’INPS (sono un’eventualità non molto frequente, ma decisamente meno rara rispetto a qualche giorno fa). Se il dipendente pubblico si assenta il giorno prima o il giorno immediatamente dopo un giorno non lavorativo, la visita viene sicuramente richiesta dall’Amministrazione; negli altri casi invece il dirigente può stabilire i controlli tenendo conto della condotta complessiva del dipendente e delle spese che può comportare la visita.

Per i dipendenti privati invece, se si escludono i controlli a campione che vengono effettuati dall’INPS, la visita fiscale viene mandata dal datore di lavoro. In questo caso i costi del controllo sono a carico del datore stesso, che può richiedere la visita anche nei giorni festivi e nelle domeniche, a partire fin dal primo giorno. Ad ogni mondo per scoprire chi ha mandato la visita fiscale non bisogna fare altro che leggere il certificato che il medico rilascia al termine del controllo: di solito viene specificato se la visita è stata richiesta d’ufficio dall’INPS oppure se è un’iniziativa del datore di lavoro o dell’Amministrazione.

Il procedimento e le fasce orarie di reperibilità

Il lavoratore che si assenta deve avvisare tempestivamente l’azienda o l’Amministrazione facendo sapere che non potrà recarsi al lavoro per motivi di salute; deve anche comunicare un indirizzo presso il quale sarà reperibile durante il periodo di assenza e il numero dei giorni di prognosi necessari per la guarigione. Il lavoratore entro due giorni dall’assenza deve anche contattare il suo medico curante (o, in sua assenza, alla guardia medica) per richiedere un certificato che per via telematica verrà trasmesso anche all’INPS; tramite il numero di protocollo anche il datore di lavoro e il dipendente possono accedere all’attestazione sanitaria.

Fin dal primo giorno di malattia il lavoratore deve essere a casa durante le cosiddette fasce orarie di reperibilità, che non sono altro che i momenti della giornata durante i quali vengono fatti i controlli (sia nel caso in cui siano richiesti all’INPS con istanza telematica da parte del datore di lavoro o dell’Amministrazione che nel caso in cui avvengano su iniziativa dell’INPS). Le fasce di reperibilità sono:

  • per dipendenti privati dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, tutti i giorni, compresi festivi;
  • per dipendenti pubblici dalle 9:00 alle 1300 e dalle 15:00 alle 18:00, tutti i giorni, compresi i festivi.