L’idea che il divorzio preveda necessariamente un percorso lungo e articolato è superata, anche e soprattutto grazie all’istituto del divorzio breve, che permette di sciogliere un matrimonio in tempi rapidi se esistono le condizioni per un divorzio consensuale, un istituto giuridico che esiste quando i entrambi i coniugi concordano nel porre fine all’unione e riescono a raggiungere l’accordo su tutti i termini relativi alla separazione.
Questi includono necessariamente, i diritti dei figli, nei casi che ci siano, e il conseguente eventuale affidamento dei minori. Ma anche la separazione dei beni, se ce ne sono in comune, ed eventuali sostentamenti. Se esiste una condizione base di accordo per la separazione consensuale, una consulenza professionale permette di determinare l’accordo finale e accelera ulteriormente i tempi di chiusura. Sul sito avvocatoinlinea.it i professionisti delle discipline legali sono a disposizione a portata di click per una consulenza rapida e precisa ma, soprattutto, personalizzata in base alle specifiche esigenze. Disporre di un avvocato in tempo reale per una consulenza è fondamentale per districarsi con semplicità e tranquillità per un divorzio e poter contare su professionisti capaci e preparati garantisce le migliori condizioni possibili.
La storia del divorzio in Italia
La disciplina del divorzio in Italia, anche di quello consensuale, è determinata principalmente dalla Legge 1 dicembre 1970, n. 898, e dalle successive modifiche. Nel 1970, con questa legge, l’Italia ha fatto un grande passo avanti nel riconoscimento dei diritti civili, introducendo un istituto giuridico che fino a quel momento non era contemplato nel nostro ordinamento. In ragione dell’influenza della Chiesa cattolica, lo Stato italiano non concepiva la dissoluzione del matrimonio ma solamente la separazione dei coniugi, che non scioglieva il vincolo ma regolava gli aspetti patrimoniali, come la separazione dei beni, un eventuale mantenimento e l’affidamento dei figli.
Senza divorzio, ai coniugi non era ovviamente permesso sposarsi nuovamente in seconde nozze. Nei casi più gravi, come vizi del consenso o consanguineità, si poteva procedere con l’annullamento del matrimonio, che a differenza dello scioglimento rendeva nullo il matrimonio fin dall’inizio, eliminando ogni effetto dell’unione. Ma erano necessarie prove incontrovertibili e la procedura, oltre a essere lunga, era molto complicata.
L’introduzione del divorzio breve
Da quei tempi l’Italia ha fatto molti progressi fino ad arrivare al cosiddetto “divorzio breve” (Legge 55/2015), che comprime i tempi previsti dall’ordinamento per arrivare allo scioglimento. Fino a prima dell’approvazione di questa legge, infatti, occorreva un tempo minimo lungo tra la separazione legale e il divorzio, fissato in 3 anni. Ora, con la nuova norma, in caso di separazione consensuale si può firmare il divorzio al massimo dopo 12 mesi in caso di separazione giudiziale, che scendono a 6 nel caso di separazione consensuale, e che si riducono ancora in determinati casi.
Una notevole differenza rispetto al passato, che taglia definitivamente i ponti con la storia del diritto familiare antecedente al 1970. La legge sul divorzio breve ha regolamentato l’istituto prevedendo diverse fattispecie che si adattano ai diversi casi che si possono presentare. Per capire quale sia la modalità più adatta alle singole esigenze, rivolgersi a un consulente legale è la strada maestra per la migliore soluzione, che risponda positivamente alle diverse necessità dei coniugi che decidono di sciogliere il matrimonio.
Divorzio breve in tribunale
Il divorzio breve presso il tribunale è la via più lunga in questo percorso ma è anche l’unica strada possibile nel caso in cui vi siano in famiglia persone minori, incapaci o con disabilità. Le tempistiche sopra citate, quindi 12 mesi in caso di separazione giudiziale e 6 in caso di separazione consensuale, decorrono dal momento in cui i coniugi si presentano davanti al presidente del tribunale. Si passa per il tribunale per garantire la massima tutela ai soggetti fragili che possono subire conseguenze del divorzio. Stabilire i termini di affidamento e mantenimento precedentemente all’udienza è fondamentale ma davanti al giudice questi vengono cristallizzati e posti dentro una cornice di tutela giuridica, rappresentata da una sentenza. Per tale ragione nei casi sopra citati si procede con il divorzio breve in tribunale.
Divorzio breve in Comune
Se non ci sono minori, incapaci o persone con disabilità, si possono ulteriormente accelerare e semplificare i tempi del divorzio breve. I coniugi possono recarsi presso gli uffici del Comune di residenza dove, davanti a un ufficiale di Stato civile, firmano lo scioglimento del vincolo legale. Le condizioni del divorzio devono già essere concordate tra le parti precedentemente e in questo modo la procedura si conclude in tempi molto rapidi. In assenza di soggetti fragili che possono subire conseguenze dal divorzio, questa è la strada più facile, veloce e meno gravosa per arrivare allo scioglimento del matrimonio, nella piena tutela dei diritti della moglie e nei diritti del marito.
Divorzio breve con negoziazione assistita
Un’altra strada che può essere percorsa è quella del divorzio breve tramite negoziazione assistita. Risulta essere la modalità preferita da parte di quei coniugi che, pur trovandosi concordi nel procedere con il divorzio, preferiscono avere l’aiuto degli avvocati per stabilire i termini patrimoniali ed eventualmente assistenziali. Per trovare un avvocato divorzista online segui il link.
Anche questa modalità può essere attuata solamente in mancanza di soggetti fragili, quindi se non ci sono figli o persone con disabilità a carico della famiglia. Le condizioni del divorzio, in questo caso, vengono definite mediante un documento sottoscritto dalle parti, che le impegna a rispettarle. È una via di mezzo tra il divorzio breve in tribunale e il divorzio breve in Comune, che permette di bypassare l’udienza davanti al giudice che, oltre a rappresentare un momento di stress per i coniugi allunga anche i tempi per la conclamazione del divorzio.