Spese acquisto prima casa: quali sono? Cosa dice la legge su rivendita e frazionamento?

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Quello in cui si compra la casa è uno dei momenti più importanti nella vita di una persona, ma è anche uno dei momenti più dispendiosi dal punto di vista economico. Oltre al costo dell’immobile, infatti, bisogna sostenere tutta una serie si spese per acquisto della prima casa. Vediamo quali sono e cerchiamo di capire se sono previste anche delle agevolazioni.

Quali sono e a quanto ammontano le spese per acquisto della prima casa

Il costo dell’immobile ovviamente rappresenta l’esborso maggiore, ma non bisogna sottovalutare tutte le altre spese per l’acquisto della prima casa. Tra queste rientrano i costi relativi alla fase istruttoria, le spese notarili, l’imposta di bollo, e i premi delle eventuali polizze assicurative. Ma procediamo con ordine.

Le spese di istruttoria

Durante la fase di istruttoria la banca si attiva per realizzare tutti quegli atti che le permettono di stabilire se il mutuo richiesto dall’acquirente può essere concesso o meno. Questo processo ha un costo, che ovviamente ricade sul richiedente, ce si aggira tra lo 0,2% e lo 0,5% della somma erogata (si parla quindi di importi tra i 10 ed i 300 euro).

Le figure professionali coinvolte

Nella procedura che porta all’acquisto della casa vengono coinvolte vari professionisti. Bisogna quindi tenere conto dei costi relativi al lavoro del perito, che si occupa di accertare il valore dell’immobile (l’esborso solitamente si aggira tra i 100 ed i 300 euro, a può salire anche fino a 500) e del notaio. In questo caso le spese sono difficili da quantificare perché dipendono dal tipo di atto, dall’ammontare dell’ipoteca e dall’istituto erogante. La parcella di solito è pari al 2/2.5% della somma finanziata. Chi si rivolge alle agenzie immobiliari deve considerare che il lavoro dell’agenzia ha un costo: la provvigione normalmente varia tra il 2% ed il 3% del prezzo della casa.

L’assicurazione dell’immobile

Il premio della polizza assicurativa rientra a pieno titolo tra le voci di spesa per l’acquisto della prima casa. Quando si accende un mutuo è obbligatorio stipulare un’assicurazione scoppio e incendio: il costo dipende sia dal valore dell’immobile che dalla durata del piano di rimborso. A volte è la banca stessa ad attivare l’assicurazione, addebitando i costi al richiedente (tutti nella prima rata o frazionandoli nel tempo), ma può capitare anche che la polizza venga sottoscritta direttamente dal beneficiario del finanziamento; in questi casi il premio viene calcolato sulla base di altri fattori come l’età ed il sesso del cliente e la durata della copertura.

Le agevolazioni

Le spese per acquisto della prima casa sono quindi tante e possono essere parecchio consistenti. La legge però prevede anche delle agevolazioni . Se la cessione è imponibile ad Iva, può essere applicata l’aliquota ridotta (4%), che va ad aggiungersi alle imposte di registro, catastale ed i ipotecaria (per ognuna delle quali sono 200 euro), all’imposta di bollo, alle tasse catastali ai tributi catastali. Se la compravendita non è imponibile Iva, l’agevolazione si trasforma nell’applicazione di un’imposta proporzionale di registro ridotta (2%) e di imposte ipotecaria e catastale nella misura di 50 euro ognuna.

Sono inoltre previste detrazioni per la dichiarazione dei redditi. Il beneficio fiscale è pari al 19% su una spesa massima annua di 4.000 euro (la cifra scende a 2.582,28 euro per i mutui relativi alla ristrutturazione o alla costruzione), quindi non si può andare oltre i 760 euro. Rientrano tra le spese detraibili anche quelle relative al notaio (ma solo se è stato stipulato un mutuo per l’acquisto della prima casa) e all’agenzia immobiliare (fino ad una spesa massima di 1.000 euro, quindi la detrazione non può superare i 190 euro).

Frazionamento e vendita: cosa accade?

Di recente la Corte di Cassazione è intervenuta facendo chiarezza in merito al frazionamento e la rivendita di un’abitazione acquistata con le agevolazioni previste per la prima casa. Il frazionamento in più appartamenti della casa e la loro successiva vendita con atti separati, avvenuti prima dello scadere dei cinque anni dall’acquisto, legittimano l’amministrazione a dichiarare la decadenza dell’agevolazione entro un triennio a partire dall’ultima delle vendite. Dalle agevolazioni per la prima casa non si decade solo in caso di vendita totale della casa prima che siano passati cinque anni dal suo acquisto con le agevolazioni, ma anche in caso di alienazione parziale.