Cessione del quinto per dipendenti statali: come funziona, calcolo e tassi

Cessione del quinto per dipendenti statali

I dipendenti statali rientrano tra i le categorie che hanno la possibilità di ottenere un prestito con la formula della cessione del quinto; si tratta di una soluzione molto apprezzata perché può essere richiesta anche d chi in passato ha avuto qualche problemino di affidabilità creditizia e chi ha i giusti requisiti può ottenerla in modo molto semplice. Vediamo quali sono le principali caratteristiche della cessione del quinto per dipendenti statali, scopriamo come funziona, quali sono i tassi applicati e come fare il calcolo delle rate.

Come funziona la cessione del quinto per dipendenti statali

In linea generale possiamo definire la cessione del quinto come una particolare formula di prestito personale a tasso fisso; la sua caratteristica principale sta proprio nel nome: la rata di rimborso non può superare il 20% (un quinto, appunto) dello stipendio netto, rimane fissa per tutta la durata del finanziamento e viene trattenuta direttamente in busta paga. Essendo un prestito personale e non finalizzato il richiedente non è tenuto a specificare il motivo per cui vuole ottenere quei soldi. Il piano di rimborso può avere una durata massima di 120 mesi, mentre l’importo massimo che può essere concesso dipende da alcuni fattori, il più importante dei quali è l’entità del reddito netto (gli istituti di credito e le finanziarie fissano comunque delle soglie massime).

Perché si parla di cessione del quinto per dipendenti statali? Semplicemente per il fatto che questo tipo di finanziamento non può essere richiesto da chiunque: solo i dipendenti pubblici e statali, i pensionati e i dipendenti di aziende private che rispettano determinati requisiti (ad esempio devono avere almeno 16 dipendenti). Per poter ottenere il finanziamento i dipendenti pubblici non devono presentare dei particolari requisiti; basta essere dei dipendenti del settore pubblico residenti in Italia, avere un contratto a tempo indeterminato (anche se alcune banche e finanziarie concedono il prestito anche a chi ha un contratto a tempo determinato, purché il rimborso venga ultimato prima della scadenza del rapporto di lavoro) e rispettare i limiti di età anagrafica fissati dall’istituto erogante.

Non sono richieste nemmeno ulteriori garanzie oltre alla presenza di uno stipendio, anche se è prevista una copertura assicurativa obbligatoria per il rischio morte e il rischio perdita di impiego. Per richiedere la cessione del quinto per dipendenti statali è necessario presentare la classica documentazione prevista per i normali prestiti personali, quindi:

  • documento di identità;
  • codice fiscale;
  • busta paga;
  • Certificazione Unica.

Come fare il calcolo della quota cedibile

Per avere un’idea dell’importo massimo che si può ottenere può essere utile sapere come si calcola la quota cedibile, ovvero il quinto, l’importo massimo che può avere la rata mensile. Il punto di partenza è il reddito mensile netto, quindi dall’importo indicato in busta paga bisogna sottrarre alcune voci extra (ad esempio gli assegni familiari, gli straordinari, i premi produzione e i vari bonus) e le eventuali altre trattenute in corso sullo stipendio. A questo punto il valore ottenuto va moltiplicato per il numero di mensilità che si ricevono in base al proprio contratto di lavoro (quindi 13 o 14); il nuovo numero va diviso per 12 (ovvero il numero dei mesi dell’anno) ed infine va diviso per 5, ottenendo il quinto cedibile.

Facciamo un piccolo esempio per capire meglio come i calcola la rata massima di un prestito con cessione del quinto per dipendenti statali. Supponiamo di essere un dipendente pubblico che ogni mese riceve uno stipendio netto di 1.500 euro e che il nostro contratto preveda il pagamento di 14 mensilità.

  • 1.500 X 14 = 21.000
  • 21.000 : 12 = 1.750
  • 1.750 : 5 = 350 euro

La rata mensile non può quindi andare oltre i 350 euro: considerando che la durata massima è di 10 è già possibile farsi un’idea di quello che potrebbe essere l’importo massimo che potremmo richiedere. Ovviamente per conoscere più precisamente la somma che si può ottenere è necessario conoscere le condizioni economiche applicate. Per sapere quali sono i tassi proposti è possibile fare un giro sui siti ufficiali delle varie banche e finanziarie, ma si uò anche ricorrere ai cosiddetti portali comparatori in modo da poter fare un confronto immediato tra le diverse soluzioni disponibili sul mercato: vediamo quali sono le offerte di alcuni dei principali istituti di credito (alcuni di loro permettono di richiedere anche la delega di pagamento, più famosa come doppio quinto).

Tassi e condizioni applicate: le offerte di banche e finanziarie

In questo periodo Findomestic permette ai dipendenti pubblici di ottener un finanziamento da 15.000 euro da restituire in 10 anni con 120 rate mensili da 156 euro, con TAN fisso al 4,57% e TAEG fisso al 4,67%; il totale dovuto dal consumatore ammonta a 18.720 euro; l’esempio dell’offerta fa riferimento ad un dipendente pubblico di 45 anni di età e con 16 anni di servizio (è importante sottolineare che le condizioni possono variare in funzione dell’età, del sesso e dell’anzianità di servizio, oltre che per l’importo richiesto e la durata del piano di rimborso). Con la cessione del quinto per dipendenti statali Unicredit è in grado di erogare prestiti fino a 72.000 euro e prevede un’età massima di 75 anni al termine del piano di rimborso; grazie all’offerta in corso ricevere 27.063,08 euro da restituire in 120 mesi con rate da 300 euro, con TAN 5,50% e TAEG 6,14%; l’importo complessivo dovuto dal consumatore ammonta a 36.000 euro.

Anche Intesa Sanpaolo eroga prestiti con cessione del quinto per dipendenti statali, con importi che vanno da un minimo di 4.800 euro ed arrivano fino ad un massimo di 80.00 euro; nell’esempio riportato sul foglio illustrativo del prodotto la banca fa rifermento ad un dipendente pubblico di 45 anni che ha 15 anni di anzianità di servizio e uno stipendio netto mensile di 2.000 euro: il finanziamento da 10.057,52 euro può essere restituito in 72 mesi con rate da 162 euro, con TAN al 4,95% e TAEG 5,13%; la somma complessiva dovuta dal consumatore ammonta a 11.644 euro.

Chiudiamo la carrellata di esempi con l’offerta di Poste Italiane, che eroga importi fino a 75.000 euro con rimborsi che possono andare dai 36 ai 120 mesi; grazie alla promozione in corso un dipendente pubblico che ha uno stipendio netto mensile di 1.300 euro può ricevere 23.035,90 euro da restituire in 120 mesi con rate da 250 euro, con TAN fisso al 5,50% e TAEG fisso al 5,64%; l’importo complessivo dovuto dal consumatore ammonta a 30.000 euro.