Codice tributo 1668: quando e per cosa si usa?

Ad ogni tributo da pagare corrisponde un determinato codice tributo: lo sanno bene i contribuenti che devono fare dei pagamenti utilizzando il modello F24; ovviamente non è affatto semplice ricordarsi a memoria il significato di ogni codice, soprattutto se fa riferimento ad un’operazione non molto frequente; in questo caso ci occupiamo del codice tributo 1668: scopriamo a cosa serve e quando e per cosa si usa.

Per cosa si usa il codice tributo 1668?

Il codice tributo 1668 si usa per effettuare il pagamento degli interessi maturati sulla imposte rateizzate. Forse non tutti sanno, ma alcune tasse possono essere pagate a ate nel corso dell’anno, in modo da non pesare troppo sul bilancio del contribuente; la rateizzazione però comporta un costo, rappresentato da un tasso di interesse dello 0,4% applicato sulla somma dovuta che viene divisa in rate. Questa maggiorazione del costo deve essere pagata a parte nel modello F24 utilizzando proprio il codice tributo 1668. Ovviamente non tutte le imposte possono essere pagate a rate: non è infatti permessa la dilazione degli adempimenti di novembre (ovvero gli acconti di Irpef, di Ires e Irap e i versamenti dell’Iva da saldare a dicembre). Per definire l’importo che si deve pagare come interesse bisogna calcolare lo 0,4% della somma dilazionata e il risultato va considerato per il periodo di dilazione (lo 0,4% è su base annua). L’importo minimo che bisogna inserire nel modello è pari a 1,03 euro.

Come compilare il modello F24 per il pagamento degli interessi con il codice tributo 1668

A prescindere dall’imposta per cui è stata richiesta la dilazione (Iva, Irpef Ires, imposte sostitutive o altri tributi), la procedura da seguire per compilare il modello F24 è sempre la stessa. Bisogna compilare la Sezione Erario (che è quella dedicata alle imposte dirette, all’Iva, alle ritenute alla fonte, agli altri tributi e proprio agli interessi). Nella prima colonna si insierisce il codice tributo 1668; la seconda colonna non va compilata; nella terza colonna si indica l’anno di riferimento, ovvero l’anno di imposta per cui si sta effettuando il pagamento; la quarta colonna è quella in cui vanno inseriti gli importi a debito, mentre nella quinta vanno inseriti gli importi a credito (va lasciata in bianco se non ce ne sono). Bisogna infine indicare nella riga Totale la somma degli importi a debito e quella degli importi a credito presenti nell’intera Sezione Erario e poi si indica la differenza tra questi due numeri nella casella Saldo. Non vanno compilati gli spazi denominati codice ufficio e codice atto.