Canone concordato a Milano: cos’è, cosa comprende e come funziona?

canone concordato a milano

Il sogno di molte persone è quello di acquistare una casa propria, ma si tratta di un investimento molto importante: anche per questo motivo sono tantissime le famiglie che vivono in abitazioni prese in affitto; chi abita nel capoluogo lombardo avrà sicuramente sentito parlare del canone concordato a Milano: cerchiamo di capire cos’è. Come funziona e cosa comprende.

Cos’è il canone concordato a Milano

Quella a canone concordato è una particolare tipologia di contratto di locazione che favorisce sia gli inquilini, che pagano un affitto più contenuto, che i proprietari, che vanno incontro al pagamento di tasse più basse rispetto alle altre forme di contratto di locazione più tradizionali. Come viene riportato sul sito ufficiale del comune di Milano, il canone concordato agevola entrambe le parti coinvolte offrendo prezzi calmierati per gli inquilini e agevolazioni fiscali per i proprietari. Il canone concordato a Milano viene stabilito tramite un accoro locale tra le rappresentanze di proprietari ed inquilini; questo accordo viene periodicamente rivisto e aggiornato.

Come funziona il contratto

In base al tipo di immobile e alla zona in cui si trova l’appartamento il proprietario potrà richiedere un affitto che rientri tra il canone minimo e il canone massimo previsto dall’accordo locale. Vediamo le caratteristiche principali di questo contratto: la sua durata è di tre anni, ma alla sua scadenza è prevista un’estensione automatica di altri due anni. Le agevolazioni fiscali per i proprietari sono le seguenti:

  • nella dichiarazione bisogna inserire una parte imponibile del 66,5%, anziché dell’85% previsto per gli altri tipi di contratti di locazione (cedolare secca esclusa);
  • l’imposta da registro che devono versare è pari all’1,4% su base annua (contro il 2% per gli altri contratti);
  • l’aliquota IMU risulta essere più bassa rispetto ai regimi ordinari.

Se l’inquilino ha un reddito inferiore ai 15.493,71 euro ha diritto a detrarre dalla dichiarazione dei redditi una somma pari a 495,80 euro; se invece ha un reddito inferiore a 30.987,41 euro a somma che può detrarre è pari a 247,90 euro. Il contratto di canone concordato a Milano può essere stipulato per la locazione delle seconde case, ad eccezione degli immobili che risultano catalogati con le categorie catastali A1, A8 e A9. Il comune ha sancito anche che è possibile affittare con il canone concordato anche singole camere: la somma dei canoni di tutte le camere affittate non può comunque superare il canone di locazione massimo per l’intero appartamento.

Le informazioni sul sito del comune di Milano

Questa forma di contratto può essere adottata solo se la locazione ha una durata non inferiore ai 18 mesi. Per maggiori informazioni si può visitare la pagina www.comune.milano.it/aree-tematiche/casa/canone-concordato: c’è anche la mappa interattiva della città divisa nelle varie zone e con l’indicazione dei prezzi previsti in ciascuna di esse; c’è anche il collegamento alla pagina dei servizi offerti dall’agenzia sociale per la locazione Milano Abitare, nata con l’obiettivo di far crescere il numero degli alloggi a canone calmierato disponibili.