Ctz: ecco cosa sono, come investire in essi e i possibili rischi

obbligazioni

Oggi come oggi non conviene più acquistare obbligazioni e buoni del tesoro, almeno non conviene più rispetto al passato. Esiste la convinzione che con essi si possa diventare ricchi, ma questo capitano negli anni del 1980 e 1990, quando lo Stato emetteva dei buoni del tesoro di altissimo rendimento.

Attualmente i tassi di percentuale sono ancora molto, ma molto bassi e purtroppo continuano a diventare solo dei “libretto risparmi”. Tra la scelta delle obbligazioni e buoni del tesoro compare poi il CTZ.

Emesso nel 1995 è uno dei buoni più convenienti considerando che è a breve durata, ma ci sono comunque delle regole da conoscere.

Cosa sono i Ctz?

In linea generale vediamo che i ctz sono delle obbligazioni, quindi dei titoli che vengono emessi da banche e da alti enti finanziari. Creati nel 1995 rispettano la possibilità di essere riscossi dopo 24 mesi con un minimo di tasso di interesse. Essi però rimangono con capitale bloccato.

Non sono sottoposti a inflazioni e a nessun’altro tipo di tassa. In realtà non si ha l’obbligo nemmeno di dichiararli nel proprio ISEE poiché sono dei titoli azionari e come tali sottoposti a dei rischi che non permettono di farlo diventare un “bene fisso”.

Dunque i Ctz possono avere già dei benefici a livello di investimento. Esiste la convinzione che si possa diventare ricchi con questi Ctz, cosa che non è vera. Nel senso che essi sono dei titoli negoziabili sul mercato all’ingrosso, ma occorre anche saper giocare in borsa.

Denaro che si scambia con azioni o altre quotazioni, ma alla fine, se non si gioca in borsa e in obbligazioni, rimangono dei buoni del tesoro.

Ctz emissioni buoni a 24 mesi

Per acquistare dei buoni Ctz è necessario spendere almeno 1.000 euro. infatti essi sono quelli che convengono solo a livello di cifre di migliaia di euro. Il vantaggio è che esso non è sottoposto ad una tassa di recupero quando si parla di una riscossione anticipata. Quando si arriva alla scadenza, si avrà comunque una minima percentuale di recupero e questo a beneficio del contribuente.

Tuttavia è preferibile aspettare comunque 24 mesi in modo che ci sia un ritorno economico.

Spese e ritenute fiscali

Come accennato i Ctz non sono imposti a delle tassazioni, ma c’è una tassa di ritenuta fiscale pari al 12.5%, ma non sul capitale investito, bensì solo sul lordo. Dunque essa è un’ennesima garanzia di un rendimento minimo poiché ci sono delle ritenute d’imposta.